30 novembre 2005

Lotto: perde 30mila euro, a 16 anni si uccide

Suicida a 16 anni per debiti di gioco. È questa la tragica scelta di uno studente della provincia di Rovigo, che si è impiccato nella cantina di casa per l'incapacità di sopportare le conseguenze di un debito da 30 mila euro accumulato giocando al Lotto all'insaputa dei familiari. Il corpo del ragazzo è stato trovato dal padre. Alla famiglia, che vive in un comune a poca distanza dal capoluogo, un biglietto con la scritta «Perdonatemi». Il sedicenne, che studiava all'istituto alberghiero, aiutava nei momenti liberi nella gestione della ricevitoria della sorella, e qui nel corso dei mesi ha giocato segretamente al Lotto, senza versare in cassa il corrispettivo delle puntate. Accortasi infine dell'ammanco, la sorella ha pensato che si trattasse di una truffa telematica da denunciare. E a questo punto è uscita la verità. Sembra però che, pur nella prevedibile sorpresa per il comportamento del ragazzo, i familiari stessero già cercando di sistemare le cose. Ma evidentemente lo studente non ha retto alla vergogna, e ha scelto di togliersi la vita.
Un ragazzo con pochi amici, schivo, ma con molti interessi, come quello per gli oggetti antichi, o la passione per i coltelli con il manico in osso, che si costruiva da solo e collezionava: sono alcuni dei tratti del carattere del sedicenne. Quando l'ammanco, probabilmente accumulato in più mesi con giocate di pochi euro sulle schedine del lotto, era stato scoperto, la sorella, 31 anni, gestore della ricevitoria, era ormai pronta a fare denuncia alla polizia, temendo una truffa telematica. È stato il fratello a fermarla,confessando che l'autore delle giocate non pagate al Lottomatica era lui. Uno choc per i genitori, che però aveva visto la famiglia reagire bene. Ne avevano parlato in casa, e forse dopo una lavata di capo per il ragazzo, i genitori avevano dato la disponibilità a far fronte loro stessi a quei 30 mila euro da pagare. Ma nella mente del sedicenne il senso di colpa e la vergogna si erano fatti troppo grandi, anche se la vicenda era rimasta ancora chiusa tra le mura di casa.

Fonte: www.corriere.it

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page